L’incontro avuto ieri al ministero della salute ha confermato i timori di CGIL FP CISL FP UIL FPL che con l’attuale impostazione dello schema di decreto sugli ordini professionali si perde un’importante occasione di dare vita, per tutte le professioni sanitarie, a nuovi soggetti in grado da un lato di tutelare realmente il primario interesse del professionista sanitario nella possibilità di esercitare e di progredire nella propria professionalità e dall’altro di tutelare l’interesse pubblico del cittadino, che si avvale della prestazione sanitaria.
Specifici punti di criticità riguardano l’inspiegabile, mancata corrispondenza del numero degli ordini alla suddivisione in aree professionali prevista dalla 251/2000 e l’introduzione all’interno della bozza di articoli sulle attività riservate a ciascuna professione, ritenuti dai Sindacati assolutamente insoddisfacenti.
Le conseguenze che si possono ingenerare da una descrizione incongrua di queste attività porterebbero alle professioni sanitarie anziché l’atteso effetto di impulso e valorizzazione confusione e arretramento.
E’ un rischio che il Sindacato vuole evitare nella convinzione che l’obiettivo – realizzabile – sia quello di ottenere non un risultato ‘purchè sia’ ma un risultato di qualità.
Roma, 10 gennaio 2008
Allegati: Comunicato stampa